Responsabilità e colpa - prima parte
Con i pensieri e i sentimenti contribuiamo a determinare tutte le situazioni, buone o cattive, che caratterizzano la nostra esistenza; i pensieri generano le sensazioni in base a cui impostiamo la vita. Ciò non significa darci la colpa per gli sbagli compiuti: vi è infatti una differenza notevole fra essere responsabile e incolpare se stessi o gli altri.
Essere responsabile significa possedere l'energia, incolpare o incolparsi implica gettarla via. La responsabilità ci consente di operare dei cambiamenti nella vita; se, viceversa, ci assumiamo il ruolo di vittime, sprechiamo l’energia. Accettando la responsabilità, non perdiamo tempo a incolpare qualcuno o Qualcos’altro; alcuni si sentono in colpa per aver causato malattia, povertà o problemi agli altri interpretando, in tal modo, la responsabilità come colpa. (I mass media hanno definito il fenomeno la Colpa della Nuova Era.) Queste persone provano una sensazione di colpa perché ritengono di avere, in certo qual modo, fallito; esse prendono tutto come colpa trovando così un “alibi” ulteriore per criticarsi. Questo atteggiamento è ben diverso da quello che intendo.
Se consideriamo problemi e malattie come un’opportunità per cambiare la nostra vita, possediamo l’energia. Numerose persone affette da patologie gravi hanno affermato, una volta guarite, che queste sono state l’esperienza più bella in quanto hanno consentito loro di cambiare ottica di vita. Altre, invece, insistono nel ripetere: “sono disgraziato! Povero me! Dottore, mi aiuti!” Credo che, anche guarendo o dovendo affrontare problemi minori, tali persone non abbiano una vita facile.