Macrolibrarsi.it presenta: Un regalo al giorno per te

Il Credo dell'Ottimista

Come augurio di Uno Stupendo 2014, voglio dedicare a tutti Voi questo 



CREDO DELL'OTTIMISTA
tratta da "The Key"


Prometti a te stesso:
Di essere così forte che niente potrà turbare la tua pace mentale.
Di augurare salute, felicità e prosperità a tutte le persone che incontri.
Di far sentire a tutti i tuoi amici che in loro c'è qualcosa.
Di guardare il lato luminoso di tutte le cose e di fare in modo che il tuo ottimismo diventi realtà.
Di pensare solo il meglio, di impegnarti solo per il meglio e di aspettarti solo il meglio.
Di essere felice del successo altrui come se fosse il tuo.
Di dimenticare gli errori del passato e di tendere verso maggiori conseguimenti futuri.
Di essere sempre allegro e di donare un sorriso a ogni creatura che incontri.
Di dedicare così tanto tempo al tuo miglioramento da non avere tempo per criticare gli altri.
Di essere troppo grande per albergare preoccupazioni, troppo nobile per accogliere ira, troppo forte per provare paura e troppo felice per permettere che si creino problemi.
Di avere una buona opinione di te stesso e di proclamarlo al mondo, non con grandi parole, ma attraverso grandi azioni.
Di vivere confidando che il mondo sia dalla tua parte, finché segui sinceramente la tua parte migliore.
(tratto dal libro "The Key" di Joe Vitale:  Il credo dell'ottimista apparve per la prima volta nel 1912 in un libro di Christian D. Larson)


PROMETTI A TE STESSO

Prometti a te stesso
di essere così forte che nulla potrà disturbare la serenità della tua mente.

Prometti a te stesso
di parlare di bontà, bellezza, amore ad ogni persona che incontri;
di far sentire a tutti i tuoi amici che c’è qualcosa di grande in loro;
di guardare il lato bello di ogni cosa e di lottare perchè il tuo ottimismo diventi realtà.

Prometti a te stesso
di pensare solo al meglio, di lavorare solo per il meglio, di aspettarti solo il meglio,
di essere entusiasta del successo degli altri come lo sei del tuo.

Prometti a te stesso
di dimenticare gli errori del passato per guardare a quanto di grande puoi fare in futuro;
di essere sereno in ogni circostanza, di regalare un sorriso ad ogni creatura che incontri;
di dedicare così tanto tempo a migliorare il tuo carattere, da non avere tempo per criticare gli altri.

Prometti a te stesso
di essere troppo nobile per l’ira, troppo forte per la paura, troppo felice per lasciarti vincere dal dolore.


Christian L.Larson

Decreti del Maestro Saint Germain

Io sono perfetto/a così come sono

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Il Programma Mindfulness

ü   Io sono io e basta. 
ü   Non devo dimostrare niente a nessuno. 
ü   Io sono l'espressione perfetta dell'Unità dell'Universo. Nel corso della mia infinita esistenza ho avuto identità diverse. Ciascuna di esse era perfetta per me in quel particolare momento. 
ü   Io sono felice di essere ciò che sono nella mia vita attuale. 
ü   In questa circostanza spazio-temporale io sono perfetto/a. 
ü  Vado bene così come sono. 
ü  Io e la Vita siamo una cosa sola. 
ü  Non ho bisogno di lottare per essere più di quello che sono. 
ü   Oggi io amo me stesso/a più di ieri e mi considero degno/a di essere amato/a. 
ü Io ho cura della mia persona. 
ü  Esprimo gioia e bellezza. 
ü  L'amore è il mio nutrimento ed esso mi nobilita. Più io amo la mia persona, più amo gli altri. 
ü  Insieme contribuiamo a creare un mondo migliore. 
ü  E' con gioia che io riconosco di essere una creatura perfetta; la Vita stessa è perfetta. 

Così sia!

Tratto da:

Tutto Va a Rotoli? Ritrova il Sorriso in 4 Passi

Se hai la sensazione che la tua vita stia andando a rotoli (il lavoro stenta nei profitti, il partner ti ha lasciato, sei costantemente sotto stress, etc.) e non vuoi più essere in balia dei tuoi problemi e difficoltà, stai leggendo l’articolo giusto!
Ecco dei consigli che fanno proprio al caso tuo, lasciati ispirare:)Perché non è mai tempo semplicemente di esistere, quanto piuttosto di imparare a vivere pienamente e completamente.

1.  AFFAMA IL LUPO NERO
Un anziano capo Cherokee si raccolse una sera attorno al fuoco con il nipote per raccontargli la storia della sua vita. “Figlio mio, devi sapere che c’è una guerra dentro di me. È una lotta molto dura tra due lupi completamente diversi l’uno dall’altro.
Uno è il lupo nero, che si nutre di cattiveria e di invidia. Questo lupo è ingordo e colpevole di molte colpe; è rancoroso e vive delle mie paure, preoccupazioni e gelosie.
L’altro invece è il lupo bianco, che vive di felicità, amore e speranza. Questo lupo è buono e compassionevole, e porta con sé le qualità della verità, dell’umiltà e della benevolenza. Questa è l’eterna battaglia della vita di ogni persona, e così sarà certamente anche per te”.
Il ragazzo ascoltò quelle parole colmo di stupore e curiosità, e quindi chiese: “Nonno, quale dei due lupi è più forte e vince?”.
“Quello cui più nutrirai e darai da mangiare”.
Ti ho raccontato questa storia per farti riflettere su un aspetto: cosa succederebbe se anziché vivere d’ansia per qualsiasi problema della tua vita, coltivassi dentro di te la convinzione che riuscirai a superare ogni ostacolo e che disponi di tutte le risorse necessarie per trionfare?
Come cambierebbero le cose se invece di essere invidioso dei successi altrui, praticassi quotidianamente un piccolo e semplice atto di gentilezza (come per es. cedere il posto in metropolitana, piuttosto che offrire il tuo sorriso alla gente che saluti)?
In che modo miglioreresti la tua esistenza se iniziassi ad essere grato per ciò che ti appartiene e ti circonda, piuttosto che vivere di gelosia per ciò che ancora non possiedi?
Tutti noi disponiamo sin dalla nascita del libero arbitrio di scegliere come vivere, come pensare e di quali emozioni nutrirci. Migliorare la qualità della propria vita significa migliorare la qualità di ciò che pensiamo e crediamo.
Affama il lupo nero delle paure e del rancore, e lascia che emerga il lupo bianco delle possibilità e della fiducia.

2.  SVILUPPA LA RESILIENZA
Falliscono coloro che di fronte alle avversità della vita, le accolgono come limitazioni.
Anthony Robbins  
Essere resilienti, dal latino resiliens ovvero saltare indietro, rimbalzare.
Nella vita di tutti i giorni, essere resilienti significa acquisire la flessibilità necessaria per superare le difficoltà traendo forza da esse. Non c’è persona al mondo che dichiari di non aver mai incontrato un problema in vita sua; chi più chi meno, ognuno di noi è chiamato ad affrontare sfide e difficoltà di varia natura e varia intensità.
La differenza tra vincenti e perdenti non è tanto una questione di fortuna, quanto piuttosto la capacità che hanno i primi rispetto ai secondi di rialzarsi da terra e rimettersi in piedi malgrado le difficoltà.
Come essere felici e vivere bene?
Sicuramente non aspettando il momento perfetto: ogni momento è IL momento ideale per essere felice.
I problemi ci saranno sempre e non svaniranno mai; tutto quello che devi fare è sviluppare la tua resilienza per apprendere a vivere malgrado i problemi.
I cinesi traducono la parola crisi attraverso due ideogrammi, il cui significato è rispettivamente problema e opportunità. Questo perché ogni problema porta con sé anche occasioni e opportunità.
L’opportunità per esempio di cambiare ed evolvere, forgiare nuove capacità e conoscenze, misurarsi coi propri e altrui limiti, stimolare progresso, e permettere a ciascuno di elevarsi al proprio meglio.
Ecco due esempi di resilienza cui puoi fare riferimento e lasciarti ispirare:
-          Howard Schultz, fondatore della catena internazionale di caffetterie Starbucks malgrado 242 richieste di finanziamento respinte. -          Walt Disney, fumettista e ideatore del parco dei divertimenti Disneyland benché il suo progetto sia stato bocciato 302 volte.

3. VIVI NEL PRESENTE
Io non vivo né nel mio passato, né nel mio futuro. Possiedo soltanto il presente, ed è il presente che mi interessa. Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice. La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo.
Paulo Coelho
Il presente è l’unico tempo che hai a disposizione. Il passato è un tempo trascorso che più non esiste; il futuro è un tempo a venire che ancora non è; il presente è l’istante in cui vivi e celebri le possibilità della tua vita. Smetti di pensare a quello che è stato e a ciò che sarà, e dedicati anima e corpo a quello che vuoi ora.
Rimpiangere quello che è successo ieri, la settimana scorsa, o addirittura anni addietro, serve solo a disperdere le tue energie in direzioni che non hanno più alcun senso.
Come puoi vivere pienamente il presente, se concedi le tue energie al passato?
Come puoi creare la vita che desideri, se procedi con lo sguardo rivolto alle tue spalle?
Credi davvero di arrivare realmente a vedere e comprendere…se non stai osservando?
Ti metteresti mai al volante di una macchina a condizione di guidare con gli occhi fissi nello specchietto retrovisore?
Sarebbe un’impresa da pazzi oltre che estremamente rischiosa.
Fai attenzione, perché ogni volta che ti abbandoni ai rimpianti e trattieni lo sguardo verso il passato, stai sedendo al volante della tua vita in questo stesso modo insensato e rischioso. Ciò che è stato è appunto passato, ovvero trascorso e ormai compiuto e terminato.
Dunque adoperati per ciò che ancora può essere (il presente appunto), smetti di interessarti a ciò che più non è (il passato), ed evita di preoccuparti per ciò che ancora non è (il futuro). “Hic et nunc” dicevano i latini; “qui e ora” diciamo noi.
Ogni istante in cui ti preoccupi (pre-occuparti, ovvero occuparti in anticipo) per il futuro o cedi alle sofferenze di un passato doloroso, è un istante di serenità che sottrai al tuo presente. E il tempo perduto, è tempo perduto per sempre.

4.  AGISCI
Ciò che fai oggi è il seme che sboccerai nel domani. E se non agisci non semini.
Stephen Littleword  
Ora che hai letto questo post ed hai capito cosa fare, semplicemente fai e agisci. Smetti di tergiversare…procrastinare…rimandare; la tua vita si nutre di azioni concrete coerenti con ciò che vuoi, ed il modo migliore per ottenere ciò che desideri è che tu ti dia da fare in prima persona.
La legge dell’intenzione ha bisogno di sposarsi con la legge dell’azione; il pensiero non è sufficiente a far accadere le cose, ma è indispensabile a guidarne l’azione che deve seguire. Diversamente il rischio che corri è che i tuoi sogni restino nel cassetto; ed i sogni nel cassetto sono destinati a fare la muffa.
Ogni cammino si compone di piccoli passi, quindi una volta stabiliti i tuoi obiettivi adoperati giorno per giorno a mettere un piede avanti all’altro verso la meta designata. Ogni volta che cammini certamente perderai anche l’equilibrio per un istante, e va tutto bene; significa semplicemente che ti stai muovendo!
Smetti di aspettare il momento perfetto, e inizia a creare il tuo momento perfetto.

Ora è giunto il tuo momento, muoio dalla voglia di sapere qualcosa in più su di te:
- Ti lasci facilmente andare agli stati emotivi negativi, e quindi nutri il “lupo nero”che vive dentro di te? 
- Hai mai sentito parlare di “resilienza” ?

- Di fronte alle difficoltà inevitabili della vita, riesci a scorgere le opportunità che si celano dietro di esse? 

Dal Web: omnama.it

Il cercatore d’oro e le strade del paradiso

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Libro: Yogananda - Piccole, Grandi Storie del Maestro


   Un cercatore d’oro, per un colpo di fortuna (cioè per il buon karma), riuscì ad intrufolarsi in paradiso. Non appena arrivato, però, cominciò a creare guai: le divinità del cielo, con le loro fiammanti automobili, erano costrette a sobbalzare scomodamente sulle strade dell’Elisio, fino ad allora perfettamente lisce e lastricate d’oro, perché il cercatore le aveva riempite di buche per estrarre il prezioso metallo.
   Tutti gli abitanti del cielo si lamentarono con San Pietro di questo avido cercatore d’oro, che scavava incessantemente le strade principali e secondarie del paradiso. San Pietro, tuttavia, si limitò a osservare: “In base alle leggi del paradiso, tutti coloro che vi entrano non possono esserne cacciati, a meno che non scelgano spontaneamente di abbandonare la pace. In ogni caso, miei cari ospiti celesti, non preoccupatevi: quando avrà accumulato abbastanza oro, il cercatore lascerà certamente il regno divino per ritornare alla sua famiglia sulla Terra, attratto laggiù dai suoi desideri inappagati e dal suo karma. Nel frattempo, forse, accadrà qualcosa che vi salverà dalle sue malefatte; come sapete, la disarmonia non può esistere a lungo in paradiso”.
   Ben presto il cercatore estrasse grandi mucchi d’oro dalle strade del paradiso, che ormai assomigliavano a dei crateri vulcanici. Gli dei dovettero cominciare ad andare a piedi, poiché le strade furono dichiarate impraticabili dai poliziotti celesti. Un giorno, mentre San Pietro se ne stava seduto, pensieroso, presso le porte del Paradiso, cerando di escogitare un modo per liberarsi di quell’ospite fastidioso, giunse un altro uomo dall’aspetto discinto e dal volto segnato dalle intemperie.
“Chi sei?” gli chiese San Pietro.
“Fatemi entrare, sono un cercatore d’oro” fu la risposta
“Assolutamente no!” risposte San Pietro. “Devi tornare da dove sei venuto, perché abbiamo già un sacco di guai con un altro cercatore d’oro che ha devastato le strade del paradiso”. Il nuovo arrivato, però, era molto insistente e supplicò San Pietro dicendo: “Se mi farete entrare, vi prometto che non scaverò le strade dorate del paradiso e vi garantisco inoltre che caccerò l’altro cercatore d’oro”.
   Alla fine San Pietro cedette e l’astuto cercatore d’oro gli disse: “Venerabile Signore, prima di ricevere la vostra ospitalità in paradiso, desidero assicurarvi che faccio sul serio e voglio dimostrarvi subito che intendo mantenere la mia promessa. Quindi, mentre torno ancora una volta sulla soglia del paradiso, vi prego di chiamare quel manigoldo, perché vorrei parlargli”. In men che non si dica, il cercatore d’oro malandrino si presentò alla porta del paradiso e dopo aver ascoltato solo poche parole, sussurategli nell’orecchio dal nuovo arrivato, in un attimo si precipitò verso l’inferno.
   San Pietro, meravigliato davanti a un tale miracolo, dopo che neppure tutti gli dei riuniti erano riusciti a compierne uno simile, accolse entro le mura del paradiso il nuovo cercatore d’oro, che dal canto suo gongolava trionfante. Con grande curiosità gli chiese: “Che cosa gli hai detto, per fargli abbandonare tutto l’oro accumulato e precipitarsi spontaneamente nel limbo?”
   Il secondo cercatore d’oro rispose ridendo: “Gli ho detto che era uno sciocco a sprecare il suo tempo cercando l’oro in paradiso, quando poteva estrarre il ben più prezioso platino dalle strade dell’inferno!”.

Talvolta le azioni malvagie sembrano prometterci una felicità “di platino”, assai più preziosa della felicità “d’oro” che proviene dalle azioni celestiali. Non dovremmo mai essere come il primo cercatore d’oro e usare i metodi sbagliati per acquisire la felicità. Neppure dovremmo abbandonare la scintillante prosperità e il conforto che ci promettono le azioni malvagie e infernali.


Tratto da:

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: Libro: Yogananda - Piccole, Grandi Storie del Maestro

Ama te stesso e osserva

“Ama te stesso”…

L'amore è un nutrimento per l'anima. Quello che il cibo è per il corpo, l'amore è per l'anima. Senza cibo il corpo diventa debole, senza amore l'anima diventa debole. Gli stati, le chiese, gli interessi costituiti non hanno mai voluto che la gente avesse anime forti, perché una persona che ha energia spirituale è necessariamente un ribelle.

L'amore ti rende ribelle, rivoluzionario. L'amore ti dà ali per volare in alto. L'amore ti dà la capacità di vedere all'interno delle cose, in modo che nessuno possa ingannarti, sfruttarti e opprimerti. I preti e i politici sopravvivono solo grazie al tuo sangue - sopravvivono solo grazie allo sfruttamento. Sono parassiti, tutti, preti e politici.

Per farti diventare debole spiritualmente, hanno scoperto un metodo sicuro, garantito al cento per cento, e cioè quello di insegnarti a non amare te stesso - perché una persona che non si ama non può neanche amare qualcun altro. È un insegnamento di grande sottigliezza. Dicono di amare gli altri, perché sanno che se non ami te stesso, non puoi amare affatto. Dicono: Ama gli altri, ama l'umanità, ama Dio, ama tua moglie o tuo marito, i tuoi bambini e i tuoi genitori, ma non amare te stesso, perché amare se stessi è, secondo loro, egoismo ...


Condannano l'amore di sé più di qualsiasi altra cosa - e sono riusciti a far apparire i loro insegnamenti del tutto logici. Dicono: Se ti ami diventerai un egoista, se ti ami diventerai un narcisista. Ma non è affatto vero. Un uomo che si ama, scopre di non avere un ego. È nell'amare gli altri senza amare se stessi, nel tentativo di amare gli altri, che l'ego nasce.

L'amore non conosce il dovere. Il dovere è un peso, una formalità. L'amore è gioia, condivisione; l'amore è informale. Chi ama sente di non aver fatto mai abbastanza; chi ama sente sempre che avrebbe potuto fare di più. Non pensa: "L'altro ora mi deve qualcosa". Al contrario, pensa: "Il mio amore è stato accettato, e ora sono in debito. Ho un debito con l'altro, perché ha accettato il mio dono, invece di rifiutarlo". L'uomo legato al dovere pensa: "Sono straordinario, spirituale, il più grande. Guarda come servo gli altri!".

Un uomo che ama se stesso avrà anche rispetto per se stesso, e un uomo che si ama e si rispetta rispetterà anche gli altri perché sa: "Come sono io, sono anche gli altri. Come a me piacciono il rispetto, l'amore, la dignità, così piacciono anche gli altri". Diventa cosciente del fatto che non siamo diversi; per quanto riguarda le cose fondamentali della vita, siamo una cosa sola. Siamo soggetti alla stessa legge: Es dhammo sanantano

L'uomo che ama se stesso ricava tanta gioia da questo amore, diventa così estatico che l'amore inizia a traboccare, e raggiunge anche gli altri. Deve raggiungerli! Se vivi l'amore, devi condividerlo. Non puoi continuare ad amare te stesso per sempre, perché una cosa ti diventerà chiarissima: se amare una persona, te stesso, è una tale estasi, è così bello, quanta più estasi avrai a disposizione se condividi questo amore con tante altre persone!


A poco a poco le onde si allargano sempre di più. Ami altre persone; poi ami gli animali, gli uccelli, gli alberi, le rocce. Puoi colmare con il tuo amore tutto l'universo. Un'unica persona può colmare d'amore l'universo, proprio come un sassolino può colmare tutto il lago di increspature, un semplice ciottolo.

L'uomo deve diventare un dio. In caso contrario non ci sarà alcuna realizzazione, alcun soddisfacimento. Ma come puoi diventare un dio? I preti ti dicono che sei un peccatore. Ti dicono che sei condannato, che andrai sicuramente all'inferno. E fanno in modo che tu abbia paura di amare te stesso.

Ecco perché la gente è così brava a trovare cosa c'è che non va. Trovano cosa c'è che non va in loro, e poi come possono evitare di trovare difetti negli altri? In effetti, non solo li troveranno ma li renderanno anche più grandi, più grandi possibile. Questo sembra esser l'unico modo di salvarsi; per salvare la faccia, devi farlo per forza. Ecco perché si critica tanto e c'è così poco amore.

Questo è uno dei sutra più profondi di Buddha, e solo una persona illuminata può darti una tale intuizione.

Una persona che ama se stessa può facilmente diventare meditativa, perché la meditazione vuol dire proprio essere con se stessi.

Se ti odi – che è proprio ciò che fai tu, ciò che ti hanno detto di fare, e che tu hai eseguito religiosamente – se ti odi, come puoi stare con te stesso? La meditazione non è altro che il godersi la propria splendida solitudine e celebrare se stessi. È esattamente questo. La meditazione non è un rapporto, l'altro non è affatto necessario: basti a te stesso. Sei immerso nella tua gloria, nella tua luce. Gioisci perché sei vivo, perché sei.

Il miracolo più grande del mondo è che tu sei e che io sono. Essere è il miracolo più grande, e la meditazione apre le porte a questo grande miracolo. Ma solo un uomo che ama se stesso è in grado di meditare; altrimenti non fai altro che cercare di sfuggire a te stesso, di evitarti. Chi è che vuole guardare una brutta faccia, e chi vuole penetrare in un essere così brutto? Chi è che vuole andare in profondità nel proprio fango, nella propria oscurità? Chi vuole andare dentro l'inferno che pensa di essere? Vuoi tenere tutto questo nascosto con fiori bellissimi, e vuoi sempre sfuggire a te stesso.

È per questo che le persone cercano sempre compagnia. Non possono rimanere con se stessi, vogliono stare con gli altri. La gente cerca compagnia, di qualsiasi genere; pur di evitare se stessi va bene qualsiasi cosa. Andranno a sedersi al cinema per tre ore per vedere una cosa assolutamente idiota. O leggeranno un giallo per ore, sprecando il loro tempo. Leggeranno più volte lo stesso giornale, solo per tenersi occupati. Giocheranno a carte o a scacchi per ammazzare il tempo... come se ne avessero tanto!

L'amore inizia con te stesso, e poi si diffonde e si allarga, e lo fa per suo conto, non hai bisogno di diffonderlo tu.

"Ama te stesso" dice Buddha. E poi aggiunge subito: "...e osserva". Questa è meditazione, questo è il nome che Buddha dà alla meditazione. Ma il primo requisito è di amare te stesso, e solo dopo puoi osservare. Se non ti ami e inizi a osservare, potrebbe venirti voglia di suicidarti.

Molti buddhisti vorrebbero suicidarsi perché non fanno attenzione alla prima parte del sutra e saltano subito alla seconda parte: osserva te stesso. In realtà, non ho mai visto nemmeno un commento al Dhammapada, i sutra di Buddha, che abbia prestato attenzione alla prima parte: Ama te stesso.

Socrate dice: Conosci te stesso. Buddha dice: Ama te stesso. E Buddha è quello che ha più ragione perché se non ti ami, non potrai mai conoscerti – conoscersi arriva dopo, quando l'amore ha preparato il terreno. L'amore è una possibilità di conoscere se stessi, è il modo giusto per conoscersi.

Amati e osserva: oggi, domani e sempre.

Crea intorno a te un'energia d'amore. Ama il tuo corpo e ama la tua mente. Ama tutto il meccanismo, tutto l'organismo. Quando dico amalo, intendo: accettalo com'è, non cercare di reprimerlo. Reprimiamo solo quando odiamo qualcosa, reprimiamo solo quando siamo contrari. Non reprimere, perché se reprimi, come potrai osservare? Non possiamo guardare il nemico negli occhi; possiamo solo guardare negli occhi dell'amato. Se non sei l'amante di te stesso non potrai guardare nei tuoi occhi, nel tuo volto, nella tua realtà.


Osservare è meditazione, è il nome di Buddha per la meditazione. Osserva è la parola d'ordine di Buddha. Egli afferma: Sii consapevole, vigile, non essere inconsapevole. Non comportarti come chi sta dormendo. Non funzionare come una macchina, un robot. La gente funziona proprio così.

Osserva, semplicemente osserva. Buddha non dice cosa devi osservare: è tutto! Quando cammini, osserva il camminare. Quando mangi, osserva il mangiare. Facendoti la doccia, osserva l'acqua, l'acqua fredda che cade su di te, il brivido che ti corre lungo la schiena, osserva tutto... 'oggi, domani e sempre'.

Alla fine arriva il momento in cui puoi osservare persino il sonno. Questo è il livello supremo dell'osservare. Il corpo si addormenta, ma l'osservatore è ancora sveglio e guarda silenziosamente il corpo profondamente addormentato. Questo è il culmine dell'osservare. Ora come ora è vero proprio l'opposto: il corpo è sveglio, ma tu dormi. Allora sarai sveglio e il tuo corpo dormirà. Il corpo ha bisogno di riposo, ma la tua consapevolezza non ha bisogno di dormire. La tua consapevolezza è cosciente; è l'essenza stessa dell'essere vigili, quella è la sua vera natura.

Quando la tua capacità di osservare cresce, è come se mettessi le ali, e allora il cielo ti appartiene per intero. L'uomo è l'incontro di terra e cielo, di corpo e anima.


by The Way of the Buddha: The Dhammapada

dal Blog Tizianando.blogspot.it

La felicità è Energia

Come essere felici J:
per essere felici è necessario Credere di poterlo essere ma soprattutto credere di meritarlo.
La felicità è un’Energia… come tutte le altre: l’Amore, i Soldi, le Amicizie. Tutto è Energia, sappiamo dalla fisica quantistica che E=mc2, allora se tutto intorno è energia sotto forma di vibrazioni, anche la felicità è un’energia.
Questa energia va gestita, va indirizzata semplicemente. Ora ti svelo alcuni segreti:
1.  Lettera alla Felicità Universale
“Ehi! Ho fatto (scrivi le tue esperienze personali al riguardo della tua ricerca), es: ho fatto corsi di consapevolezza, lavorato sulle credenze, etc.
E, poiché la Felicità è solo un’Energia, ed io ho emanato montagne e montagne di Energia desidero una ricompensa per l’Energia emessa, un risarcimento, e lo voglio sotto forma di Felicità, e lo voglio adesso!
So quanto il mondo è felice e mi sento degna/o, all’altezza, meritevole ed autorizzata/o a ricevere il tuo risarcimento in Felicità!”
P.S. questa lettera è valida per qualsiasi richiesta come amore, denaro, famiglia, coppia, ecc. Si mette vicino ad una candela bianca accesa per 7 giorni nella parte sud-ovest della casa; si legge al mattino ed alla sera.
2. Al mattino ripetere una volta sola, sprigionando emozione positiva: “sono nella vibrazione della felicità”.
3. Crea un Angelo della Felicità e fatti guidare entrando in contatto con Esso verso “come essere felici” per il tuo massimo bene, gioia, salute, amore ed abbondanza economica.
4. Perdonati per la sofferenza che ti sei creato inconsapevolmente nel passato. Come? Accetta che anche la sofferenza è una forma di Felicità, “chi non conosce il buio, non può riconoscere la luce”.
5. La mente non sa riconoscere la differenza tra Felicità e sofferenza e fa confusione portandoti alla sofferenza per trovare la felicità. Allora è importante Ricreare le Sinapsi Neuronali della Felicità.
6. Scrivi su un foglio i Pro e i Contro dell’essere felici, così scopri come ti stai auto sabotando.


Tratto da un articolo di Ana Maria Ghinet

Gocce di saggezza 13/12

I DIECI LADRI DELLA TUA ENERGIA

Dalai Lama2  1- Lascia andare le persone che solo condividono lamentele, problemi, storie disastrose, paura e giudizio sugli altri. Se qualcuno cerca un cestino per buttare la sua immondizia, fa sì che non sia la tua mente.

2- Paga i tuoi debiti in tempo. Nel contempo fai pagare a chi ti deve o scegli di lasciarlo andare, se ormai non lo può fare.

3- Mantieni le tue promesse. Se non l’hai fatto, domandati perché fai fatica. Hai sempre il diritto di cambiare opinione, scusarti, compensare, rinegoziare e offrire un’alternativa ad una promessa non mantenuta; ma non farlo diventare un’abitudine. Il modo più semplice di evitare di non fare una cosa che prometti di fare e dire NO subito.

4- Elimina nel possibile e delega i compiti che preferisci non fare e dedica il tuo tempo a fare quelli che ti piacciono.

5- Permettiti di riposare quando ti serve e dati il permesso di agire se hai un’occasione buona.

6- Butta, raccogli e organizza, niente ti prende più energia di uno spazio disordinato e pieno di cose del passato che ormai non ti servono più.

7- Dà priorità alla tua salute, senza il macchinario del tuo corpo lavorando al massimo, non puoi fare molto. Fai delle pause.

8- Affronta le situazioni tossiche che stai tollerando, da riscattare un amico o un famigliare, fino a tollerare azioni negative di un compagno o un gruppo; prendi l’azione necessaria.

9- Accetta. Non per rassegnazione, ma niente ti fa perdere più energia di litigare con una situazione che non puoi cambiare.

10-Perdona, lascia andare una situazione che è causa di dolore, puoi sempre scegliere di lasciare il dolore del ricordo.

DALAI LAMA